In occasione del San Giorgio, ambientato nel periodo delle crociate, il nostro reparto doveva costruire un’arma per attaccare il castello nemico durante le attività del campo.

Doveva essere costruita da tutto il reparto, ma nessuno aveva bene in mente come congegnarla, tranne la nostra mitica Squadriglia. L’incarico di costruire la balestra fu affidato a noi solo 4 giorni prima del campo, quindi avevamo anche poco tempo per progettarla e costruirla.

 

La parte più complicata era l’asta elastica che doveva lanciare la freccia, stavamo pensando a un pezzo di ammortizzatore a balestra di un’ape o un’auto, ma era difficile da trovare e lavorare (l’acciaio delle molle è il più duro e le normali punte per ferro non lo bucano).

Poi abbiamo risolto comprando una canna di bambù in un negozio dove vendono cose fatte in vimini e canna di bambù. Questa soluzione era perfetta in tutto a parte l’ingombro (2m laterale).

Ma andava bene anche perché con una canna lunga potevamo fletterla di più e la freccia quindi la freccia sarebbe andata più lontano.

 

I legnami sono stati recuperati da pallet di legno (quelli dei supermercati), le piastrine d’acciaio e le viti sono state acquistate dal ferramenta per poco prezzo (i materiali da ferramenta costano una fesseria), per le astine di acciaio usate come perno abbiamo tagliato dei picchetti da campeggio. 

Sinistra: La base di appoggio pronta

Sotto: i vari pezzi della balestra pronti da assemblare. Dall’alto: l’arco in canna di bambù, le tavole laterali per regolare l’altezza, il supporto mobile con attaccato l’arco e il grilletto e l’appoggio per la freccia, la base del tutto.

Particolare sistema di sgancio.

 

Premendo il grilletto 1 si sgancia il pezzo 2 che ruotando sgancia la fune  che spinge la freccia avanti. L’aggancio tra il pezzo 1 e 2 è regolabile tramite un bulloncino bloccabile con un controdado. Le saldature dei pezzi meccanici le abbiamo fatte noi con la saldatrice a elettrodo.

 

La balestra finita e completa di frecce di faggio fi=8  l=1000 mm.

Questa foto è stata fatta di dopo il S. Giorgio e, non abbiamo più trovato l’arco di bambù (qualcuno se lo ha preso) e quindi abbiamo messo un pezzo di canna normale per far capire dove andava quello vero.

L’altezza è regolabile poggiando il perno del corpo centrale sui chiodi piantati sul bordo delle tavole laterali.

Il tutto si può compattare sfilando dal foro il perno che regge il pezzo centrale sulle tavole laterali; il primo si abbassa all’interno della “vaschetta” e le altre due tavole all’esterno. Le frecce e il perno si possono infilare dentro il corpo centrale una volta abbassato.